Il 4 novembre 1966 l'Arno allagò Firenze e mise a rischio il patrimonio artistico. Le flood ladies erano le pittrici e scultrici che donarono le proprie opere alla città in segno di solidarietà. Riscopriamole.
 
Quando si pensa all’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966, il primo pensiero va a quelle migliaia di giovani che accorsero da tutta Italia per salvare statue, libri antichi e opere d’arte dall’esondazione dell’Arno. Si trattava degli angeli del fango, che ancora a distanza di 50 anni vengono visti come il simbolo della solidarietà e del più alto senso civico, e che all’epoca stupirono il mondo che li aveva etichettati come una generazione disimpegnata. Ma c’è un altro episodio di solidarietà di cui, col tempo, si è perso un po’ il ricordo: coinvolse 200 artisti da tutto il mondo, che donarono le proprie per sostituire il patrimonio culturale andato perso. Quaranta di loro erano donne: le flood ladies.
RICORDARE LE ARTISTE
Delle flood ladies (le signore dell’alluvione) si parla poco. Per questo Linda Falcone e Jane Fortune, rispettivamente direttrice e fondatrice dell’Advancing Women Artists Foundation (Awa), nel 2014 hanno dato alle stampe un libro che racconta le storie di queste donne. Si intitola When the World Answered: Women Artists and the 1966 Flood (Florentine Press, pp. 192, 35 dollari) e, insieme a un documentario di 30 minuti dallo stesso titolo, costituisce un altro tassello che porta avanti l’obiettivo della fondazione: ricordare l’eredità che le artiste hanno lasciato al mondo. Un documentario sullo stesso tema, sempre prodotto da Linda e Falcone e intitolato Invisible Women: Forgotten Artists of Florence, si è anche aggiudicato un prestigioso Emmy Award.
OPERE E STORIE
Molte di quelle opere oggi si trovano proprio a Firenze, e sono visibili al pubblico, esposte al Museo Novecento di Firenze, incluse cinque opere firmate dalle flood ladiesCarla AccardiTitina Maselli e Antonietta Rafael Mafai. Spesso, dietro queste donne e le loro opere ci sono storie emozionanti. Basti ricordare quella di Paola Levi Montalcini, sorella della più famosa Rita. Quando i nazisti entrarono a Torino, le due donne si nascosero a Firenze, che venne liberata anche grazie a Carlo Ludovico Ragghianti, storico dell’arte e esponente di spicco della Resistenza. Proprio a Ragghianti poi Levi Montalcini donò la sua opera per Firenze. L’obiettivo dell’Awa è far sì che queste artiste, le loro storie e il loro sostegno a Firenze non vengano dimenticati. Nella gallery seguente potete vedere otto opere di queste artiste.

dal sito: www.letteradonna.it http://www.letteradonna.it